Può apparire un ossimoro. Perché il Papa non soltanto e’ un essere umano, e in quanto tale mortale, ma perché da secoli, come si dice, “morto un Papa, se ne fa un altro”.

Eppure Papa Francesco, morto ieri (lunedi’ in Albis) all’eta’ di ottantotto anni, già dai suoi primissimi gesti ha mostrato quella “rottura” con la Chiesa cattolica tradizionale che gli sono valsi, per quel che mi riguarda, l’Eternità.

Francesco – già la scelta del nome e’ sintomatica del percorso di umiltà che intendeva affrontare – si affacciò per la prima volta alla loggia di San Pietro senza la mozzetta rossa, simbolo del potere dei predecessori.

Con una croce semplice anziché preziosa.

Non si definì Papa ma vescovo di Roma.

Chiese ai fedeli di pregare per lui. Poi si inchinò alla folla. 

Ha rivoluzionato il linguaggio, gli argomenti, lo stile del papato. 

Le scarpe ortopediche al posto di quelle rosse.

La borsa portata da sé.

L’utilitaria anziché la Papamobile o la Mercedes.

La scelta di non vivere nell’Appartamento, come viene chiamata la residenza all’ultimo piano delle logge di Raffaello, bensì a Santa Marta, cioè in un residence. 

Si è’ immediatamente compreso che il segno del papato di Francesco sarebbe stato la difesa dei miseri, dei deboli, delle donne, dei discriminati, delle minoranze, degli esclusi, e nello stesso tempo la critica dell’Occidente e di chi, incarnandolo, rappresenta la prepotenza, l’odio, la prevaricazione e la presunzione di costituire la Verità Assoluta.

Chi sono io per giudicare un omosessuale che cerca Dio” è rimasta una delle sue frasi più significative e d’effetto, emblema di un’apertura nei confronti di tematiche delicate, almeno per la Chiesa, e di un mentalità progressista e all’avanguardia che ne hanno definito l’intero suo papato. 

Ora molti si chiedono cosa accadrà. Ci sara’ un continuo, un fil rouge che legherà il nuovo Papa ai principi ispiratori del pontificato di Francesco, oppure le forze moderate e conservatrici avranno il sopravvento e tutto tornerà ad essere com’era, e cioè una Chiesa asettica, fredda, dogmatica e distante dal suo popolo di fedeli?

Penso che una eventualità del genere sia da evitare assolutamente in un’epoca come quella che viviamo, in cui l’intelligenza umana – che pur si compone di stati emozionali, creativi e sentimentali – rischia di essere eguagliata, se non surclassata, da quella artificiale.

Ed invece la Chiesa «ha bisogno» di cuore perché, come scrive Francesco nella sua ultima enciclica, “Dilexit Nos” pubblicata il 24 ottobre 2024, “quando il cuore non viene apprezzato, perdiamo le risposte che l’intelligenza da sola non può dare, l’incontro con gli altri, la poesia. Alla fine della vita conterà solo questo.”

Nei prossimi giorni assisteremo al rito della elezione del nuovo Papa, anch’esso ricco di storia e di simbologia, come la Chiesa stessa.

Quali sono le fasi del procedimento che porterà alla fine alla “fumata bianca” e quindi alla elezione del nuovo Papa?

Da secoli il Papa viene eletto attraverso un processo chiamato “conclave”, che si svolge nella Cappella Sistina del Vaticano.

I cardinali elettori, che sono i membri del Collegio Cardinalizio, si riuniscono in conclave (“extra omnes” cioe’ “fuori tutti”) per eleggere il nuovo papa.

Il processo di elezione prevede:

1. Conclave: i cardinali elettori si riuniscono nella Cappella Sistina e prestano giuramento di segretezza.

2. Votazione: i cardinali elettori votano segretamente, utilizzando schede di carta con la scritta “Eligo in summen pontificem” (Io eleggo come sommo pontefice).

3. Maggioranza dei due terzi: per essere eletto Papa, un candidato deve ottenere la maggioranza dei due terzi dei voti.

4. Bruciatura delle schede: dopo ogni votazione, le schede vengono bruciate e il fumo che esce dalla Cappella Sistina indica se c’è stato un nuovo Papa (fumo bianco) o no (fumo nero).

Riporto di seguito alcune curiosità storiche relative ai conclavi:

– Il conclave più lungo della storia fu quello del 1268-1271, che durò 1006 giorni e vide l’elezione di Gregorio X.

– Il conclave più breve fu quello del 1939, che durò solo un giorno e vide l’elezione di Pio XII.

– Alcuni papi sono stati eletti con un solo voto, come ad esempio Urbano VI nel 1378.

– Altri papi sono stati eletti dopo lunghe e complesse negoziazioni, come ad esempio Giovanni XXIII nel 1958.